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Data pubblicazione:
19.05.2025
Malaria e lavoro: un secolo di tutela Inail tra storia, medicina e prevenzione
Dalle bonifiche del secolo scorso alla casistica attuale, il testo ricostruisce il lungo cammino che ha portato la malaria a essere riconosciuta come evento professionale indennizzabile, sotto la veste tecnico-giuridica di malattia-infortunio - ROMA - In una monografia della Sovrintendenza sanitaria centrale Inail si ripercorre la complessa evoluzione normativa e scientifica che ha portato la malaria a essere inserita tra gli eventi tutelati come infortunio sul lavoro. Viene analizzato un secolo di storia sanitaria e giuridica, fino a includere dati epidemiologici aggiornati e istruzioni per la valutazione medico-legale dei casi.
Una malattia antica ma ancora attuale. La malaria, una delle malattie infettive più diffuse al mondo, continua a rappresentare una sfida globale. Nel 2023 sono stati registrati circa 263 milioni di casi in 85 Paesi, con una tendenza in aumento rispetto all’anno precedente. L’Africa ne rimane l’epicentro, con il 94% dei casi totali. Colpiti soprattutto Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Etiopia e Mozambico. In Italia, sebbene la malattia non sia più endemica, la sua presenza storica ha avuto una profonda influenza su sanità pubblica, agricoltura e infrastrutture, orientando lo sviluppo di leggi e politiche preventive sin dall’inizio del XX secolo.
Il ruolo dell’Inail nella storia della malaria. La recente pubblicazione della Sovrintendenza sanitaria centrale dell’Inail restituisce uno spaccato storico dettagliato del rapporto tra malaria e lavoro. L’Istituto ha riconosciuto la malaria come evento infortunistico dopo un lungo iter giuridico e scientifico. La monografia ripercorre la nascita delle prime normative e l’inclusione della malattia nelle tutele Inail, sottolineando l’importanza di una corretta istruttoria medico-legale per la valutazione dei casi.
Strategie globali e obiettivi condivisi. A livello internazionale, la lotta alla malaria è supportata dalla Global technical strategy for malaria 2016-2030 dell’OMS. La strategia punta a ridurre l’incidenza e la mortalità del 75% entro il 2025 e del 90% entro il 2030. Tra gli obiettivi principali vi sono anche l’eliminazione della malattia in almeno 35 Paesi e la prevenzione della sua reintroduzione. Queste linee guida non solo tracciano un percorso per i Paesi ancora colpiti, ma offrono un quadro utile anche per la gestione di casi d’importazione o legati a contesti lavorativi internazionali.
Malaria e lavoro: un legame ancora attuale. Nonostante il progresso nella lotta contro la malaria, la sua rilevanza in ambito lavorativo è ancora notevole. I casi da esposizione professionale sono ancora oggetto di attenzione, soprattutto tra operatori sanitari, tecnici e lavoratori in missione all’estero. L’analisi della casistica Inail degli ultimi trent’anni evidenzia la necessità di un approccio integrato tra prevenzione, diagnosi precoce e corretta valutazione medico-legale.
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