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Data pubblicazione:
10.07.2025
"Movimentazione manuale dei carichi durante l`attività lavorativa. Quanto ti riguarda?"
Presentato a Genova l’opuscolo realizzato dalla Direzione territoriale Inail in collaborazione con il Comitato consultivo provinciale sulle patologie muscolo scheletriche - GENOVA - Si è concluso con l’impegno a proseguire nell’azione congiunta di sensibilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori sulle patologie muscolo scheletriche, il seminario del 1° luglio a Genova presso la sala del consiglio della Città Metropolitana dal titolo “Movimentazione manuale dei carichi durante l`attività lavorativa. Quanto ti riguarda?”. L’incontro aperto dai saluti di Enrico Lanzone direttore regionale vicario Inail Liguria, Enrico Angrisi, consigliere del Comune e Giovanna Lodivi dirigente Città metropolitana, si proponeva di condividere con una platea di tecnici ed esperti delle istituzioni e delle parti sociali i contenuti dell’opuscolo realizzato dalla Direzione territoriale Inail di Genova in collaborazione con il Comitato consultivo provinciale (Co. co. pro.) della sede capoluogo, sulla consapevolezza dei fattori di rischio collegati alle attività che comportano movimentazione dei carichi.
La Liguria, contesto privilegiato per la sperimentazione delle buone pratiche. Invecchiamento attivo e popolazione lavorativa, stili di vita e buone pratiche in tema di salute e sicurezza: queste alcune delle coordinate su cui si è incentrata la riflessione dei relatori per un territorio, la Liguria, che si conferma, con 49,5 anni di età media della popolazione, la regione più anziana d’Italia e una città, Genova, che con il 28% degli abitanti di età superiore ai 65 anni si configura la più vecchia d’Europa. Anche la popolazione in età lavorativa è anziana con un indice di ricambio della popolazione attiva particolarmente elevato in Liguria e pari a 177,9. È proprio in virtù di tali peculiarità che la Liguria si presta a essere il contesto privilegiato dove sperimentare buone pratiche esportabili anche in relazione all’impatto e alle ricadute per la popolazione lavorativa dell’insorgere, della prognosi e dei postumi di eventi infortunistici e malattie professionali, in prevalenza muscolo-scheletriche. Queste le premesse del seminario cui hanno preso parte, i componenti del gruppo di lavoro del Comitato consultivo provinciale redattori dell’opuscolo.
Gli interventi di Inail e Regione. Le evidenze statistiche, nell’intervento a cura di Marco Quadrelli, direttore della Direzione territoriale Inail di Genova e Chiavari, mostrano come le malattie professionali denunciate nel 2024 siano aumentate in regione di circa il 40% rispetto al 2023 e come il 70% circa riguardi le malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (792 denunciate nel 2023 e 1390 nel 2024), con una incidenza a carico del settore industria e servizi, relativa particolarmente alla provincia di Genova e nella fascia d’età 55/59 anni. Le malattie a carico del sistema nervoso, del sistema respiratorio e le patologie oncologiche occupano il secondo, terzo e quarto posto. I contenuti e il richiamo alla responsabilità condivisa dal Sistema sanitario regionale sono i punti di forza del vademecum nella presentazione a cura di Gabriele Mercurio e Antonella Rulfi della Struttura complessa prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (Psal) Asl 3 Sistema sanitario Regione Liguria.
“Valorizzare e sostenere gli strumenti della prevenzione”. La tavola rotonda, moderata da Bruno Viani, giornalista de “Il Secolo XIX” su “Valorizzare e sostenere gli strumenti della prevenzione” ha previsto il confronto sugli aspetti medico/sanitari con gli interventi affidati a Nicoletta Sias, dirigente medico fisiatra e ad Alessandro Bagnara, dirigente medico legale della Sovrintendenza sanitaria regionale Inail Direzione regionale Liguria. Sul tema degli incentivi alla prevenzione e sui meccanismi premiali (Isi e Ot23) è intervenuto Carlo Zecchi, coordinatore della Consulenza tecnica salute e sicurezza regionale (Ctss) Inail Direzione regionale Liguria mentre Carlo Mariani, funzionario dell’Ispettorato di Area metropolitana di Genova si è soffermato sull’importanza della formazione informazione per la sempre maggiore consapevolezza dei rischi di patologie muscolo scheletriche da movimentazione manuale dei carichi. Andrea Delucchi, vicepresidente del Comitato consultivo provinciale (Co.co.pro.) Inail Genova di Confindustria Genova ha approfondito gli aspetti della mancata prevenzione del rischio sotto il profilo delle ricadute economiche valorizzandone il valore aggiunto per le imprese anche sotto il profilo della sostenibilità. Un bilancio della metodologia utilizzata per l’opuscolo, con l’auspicio che possa trovare ulteriori direttrici di sviluppo attraverso la traduzione nelle lingue maggiormente rappresentative per la popolazione lavorativa di immigrati presenti nel tessuto produttivo ligure, è stato tracciato da Cristina D’Ambrosio, presidente del Comitato consultivo provinciale (Co.co.pro.) Inail Genova.
Loy: “Informazione e formazione, pilastri della prevenzione”. Le conclusioni dell`incontro sono state affidate a Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) Inail che, “nell’evidenziare come nel territorio della provincia di Genova vi siano oltre 50mila luoghi di lavoro, ha sottolineato l’importanza dell’informazione e della formazione per lavoratrici e lavoratori in materia di prevenzione dei rischi professionali, il valore delle relazioni industriali per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza e la necessità di uno sforzo condiviso per l’emersione delle malattie professionali perdute o scomparse”. “La presentazione di questo strumento d’informazione è il primo passo per coinvolgere - ha proseguito Loy - sempre di più le persone sul tema della conoscenza e della consapevolezza”.
Ligi: “Il vademecum Inail promuove forme di tutela della salute dei lavoratori”. Alessandra Ligi, neo direttore regionale ha sottolineato come “l’incidenza delle patologie muscolo scheletriche in Liguria obbliga l`Istituto a considerare adeguatamente la sinergia tra rischi lavorativi, ambiente, stili di vita e condizioni personali per gestire la condizione di fragilità prima che sfoci in danno, integrando le misure di prevenzione dei rischi per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con la promozione di iniziative a favore della conservazione attiva della salute del lavoratore". "Tali iniziative – ha continuato Alessandra Ligi - possono realizzarsi riconoscendo ed offrendo risorse, tempi e spazi per aumentare le conoscenze sui temi inerenti alla salute, motivare e sostenere il cambiamento delle abitudini di vita e dei comportamenti rischiosi.”
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