Chiama ora: 06.45769470 - 375.5523772

STUDIO MALFATTI INFORMA


Data pubblicazione:
17.07.2025


L’Ilo adotta una Convenzione epocale sui pericoli biologici in ambiente di lavoro

Per la prima volta un trattato internazionale punta a proteggere i lavoratori dall’esposizione a virus, batteri e altri agenti biologici pericolosi, con norme rigorose per la prevenzione e gestione dei rischi - GINEVRA - Lo scorso 13 giugno, nella giornata conclusiva della 113esima Conferenza internazionale del lavoro (Ilc) svoltasi a Ginevra, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) ha adottato la Convenzione C192 (“Biological Hazards in the Working Environment Convention”), la prima norma globale dedicata ai rischi biologici nei luoghi di lavoro. Il trattato definisce obblighi precisi per governi e imprese su formazione, prevenzione, allerta e tutela dei lavoratori.

Anche l’Inail nella delegazione italiana che ha contribuito alla stesura. Alla stesura della Convenzione, diretta a proteggere i lavoratori dall’esposizione a virus, batteri, agenti patogeni e allergeni di origine vegetale o animale, hanno contribuito oltre 180 Paesi tra cui l’Italia, con una delegazione nominata dal Ministero del lavoro alla quale ha partecipato anche l’Inail, con esperti della Consulenza tecnica salute e sicurezza (Ctss) centrale e del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila). Si tratta di una pietra miliare, in quanto è il primo strumento normativo internazionale che tratta in modo sistematico la prevenzione dei rischi biologici sul lavoro. La Convenzione individua questi pericoli, definendoli nello specifico, e si applica a tutti i settori e ambiti lavorativi. Gli Stati membri sono tenuti a integrare nella politica nazionale di sicurezza del lavoro una valutazione dei rischi biologici, monitorandone evoluzione e tendenze, anche in relazione al cambiamento climatico, e assicurando apposite misure di protezione e prevenzione.

Tutela, formazione e diritti dei lavoratori. La Convenzione C192 richiede ai governi e ai datori di lavoro di mettere in atto linee guida e protocolli aggiornati, dalla prevenzione al pronto intervento in emergenza. Le imprese devono effettuare valutazioni periodiche dei rischi, collaborare con i lavoratori per adottare soluzioni, fornire dispositivi di protezione individuale gratuiti e vigilare continuamente sulle condizioni ambientali e sanitarie. Formazione, informazione e aggiornamenti periodici sono obbligatori, al fine di assicurare la piena consapevolezza dei lavoratori, che hanno diritto a essere consultati circa i rischi e le misure adottate, possono accedere a cure mediche e beneficiare di tutele in caso di malattia correlata all’esposizione. Sono inoltre garantiti strumenti di segnalazione riservati e protezione contro eventuali ritorsioni. Gli Stati membri devono istituire sistemi di reporting e registrazione per infortuni, malattie professionali e incidenti connessi a rischi biologici, compresa la pubblicazione di statistiche annuali distinte per sesso. Devono inoltre assicurare ispezioni, formazione per gli ispettori e sanzioni appropriate per chi viola le regole, garantendo così l’effettiva applicazione della convenzione.

Raccomandazione 209: linee guida attuative. In parallelo all’adozione della Convenzione C192, che entrerà in vigore 12 mesi dopo la ratifica da parte di almeno due Paesi, imponendo agli Stati membri che la ratificano un impegno quantomeno decennale, la Conferenza ha approvato anche la Raccomandazione n. 209 (“Biological Hazards in the Working Environment Recommendation”), un documento tecnico e operativo non vincolante, contenente indicazioni dettagliate per l’attuazione delle nuove norme, tra cui la valutazione del rischio, i sistemi di allerta precoce, le misure di preparazione e risposta, la formazione e specifiche definizioni dei rischi biologici e dei conseguenti danni alla salute. Tra i settori più esposti la Raccomandazione cita sanità, agricoltura, biotecnologie, gestione dei rifiuti, trasporti, edilizia, servizi funerari e altri impieghi critici durante le emergenze sanitarie. Le categorie vulnerabili indicate comprendono donne in gravidanza, giovani, anziani, lavoratori con disabilità, migranti e persone immunocompromesse. La Raccomandazione invita, infine, a garantire protezione contro il licenziamento per chi deve assentarsi dal lavoro per rispettare obblighi sanitari di prevenzione, accesso alla sicurezza sociale e un sistema ispettivo efficace, in linea con le convenzioni Ilo preesistenti.

FONTE: https://www.inail.it/portale/it/inail-comunica/news/notizia.2025.07.l-ilo-adotta-una-convenzione-epocale-sui-pericoli-biologici-in-ambiente-di-lavoro.html


cnl logistica spedizioni, trasporti

Clicca sulle immagini per la versione zoom