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Data pubblicazione:
23.12.2025
SMART T 2025: innovazione e prevenzione nel settore dei trasporti
Presentato lo stato di avanzamento del progetto sperimentale promosso da Inail Sardegna e Università di Cagliari - CAGLIARI - Il 19 dicembre, presso l’Auditorium della Cittadella universitaria di Monserrato, si è svolto il convegno SMART‑T 2025, dedicato alla prevenzione dello stress lavoro‑correlato e dei disturbi muscoloscheletrici nel settore dei trasporti. L’evento è stato organizzato dalla Direzione regionale Inail Sardegna e dal Dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari. L’iniziativa ha presentato lo stato di avanzamento del progetto SMART‑T (Stress Monitoring And Risk Tracking for Transportation), nato per affrontare le criticità che interessano conducenti e operatori del trasporto pubblico. Il progetto introduce tecnologie non invasive destinate a monitorare postura, stile di vita e livelli di stress attraverso “activity trackers”, sensori inerziali, tappetini pressosensibili, rilevatori GSR e HRV, accelerometri, e questionari standardizzati. Strumenti integrati in dispositivi di uso comune, come gli smartwatch, che permettono di raccogliere dati utili e indirizzare interventi ergonomici mirati.
I saluti istituzionali di Daniele Cocco e Alfredo Nicifero. La giornata si è aperta con i saluti istituzionali del presidente della facoltà di ingegneria e architettura dell’Università di Cagliari, Daniele Cocco, e del direttore regionale Inail Sardegna, Alfredo Nicifero, il quale ha rimarcato l’importanza delle attività prevenzionali svolte dall’Istituto, tra cui i finanziamenti Isi che, al partire dal 2010, hanno messo a disposizione delle imprese circa 4,7 miliardi di euro, di cui 600 milioni con il bando 2025, appena pubblicato.
Pau: “L’industria contemporanea integra il benessere umano e ambientale”. Nel suo intervento, Massimiliano Pau, direttore del laboratorio di biomeccanica ed ergonomia industriale dell’ateneo, ha sottolineato come “l’industria contemporanea non si fondi più esclusivamente sull’efficienza, ma integri anche il benessere umano e ambientale. In questa prospettiva, la centralità della persona diventa un principio guida: l’uomo è considerato un decisore consapevole, creatore di valore e portatore di creatività, esperienza ed etica nell’utilizzo della tecnologia”. Pau, inoltre, ha ricordato che “la missione del laboratorio è diffondere nelle aziende una cultura della prevenzione basata su una valutazione strumentale e quantitativa del rischio biomeccanico, ponendo la persona al centro dei sistemi produttivi e sostenendo la transizione verso un’industria 5.0 sostenibile, sicura e realmente human‑centric. L’obiettivo dello studio è trasformare la valutazione del rischio da semplice adempimento normativo a vero e proprio strumento decisionale e strategico, promuovendo l’uso consapevole delle tecnologie di misura biomeccanica ed ergonomica come leve di innovazione, tutela della salute e competitività aziendale”. Il laboratorio ha inoltre sviluppato analisi basate su dati raccolti tramite “strumenti applicativi direttamente sul lavoratore, integrandole con lo studio delle attività svolte, con l’intento di migliorare le condizioni operative e agevolare la persona nella propria mansione. Grazie alla collaborazione con Inail Sardegna, sono stati attivati rapporti con diverse aziende e realtà industriali del territorio, favorendo così la crescita e il consolidamento delle attività del laboratorio”.
Pavanetto: “Il tema dello stress lavoro‑correlato è un problema per datori di lavoro e lavoratori”. Il sovrintendente sanitario regionale Inail Sardegna, Sandro Pavanetto, ha poi affrontato il tema dello stress lavoro‑correlato, “considerato, a livello internazionale, europeo e nazionale, un problema sia dai datori di lavoro che dai lavoratori”. Pavanetto ha ricordato che “in base al D.lgs. 81/2008, tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo di tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, includendo anche la gestione dello stress lavoro‑correlato (Slc), come richiamato da specifici accordi tra parti sociali siglati in Europa. Questo ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e la comprensione dello stress lavoro‑correlato da parte di datori di lavoro, lavoratori e loro rappresentanti, richiamando l’attenzione sui sintomi che possono indicarne l’insorgenza, così da fornire un modello utile per individuare, prevenire e gestire i problemi legati allo stress lavorativo”. Ha inoltre spiegato che tale quadro ha portato il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail a sviluppare un percorso metodologico che consente al datore di lavoro, con il coinvolgimento di tutte le figure della prevenzione, di affrontare in modo sistematico il rischio Slc nel rispetto della normativa vigente.
Il progetto SMART‑T. È stato Federico Arippa, ideatore del progetto SMART‑T per il Dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali, a illustrare contenuti e operatività dello studio, applicato al settore dei trasporti anche in ragione della sua recente crescita lavorativa. L’adozione di tecnologie non invasive ha permesso di analizzare i fattori di rischio delle malattie professionali che colpiscono i lavoratori del comparto, raccogliendo dati utili a una valutazione completa e personalizzata. Ciò consente di aumentare la sensibilità nel rilevare criticità specifiche e migliorare l’efficacia delle strategie di prevenzione basate sui dati. Successivamente, Micaela Porta, docente del Dipartimento, ha evidenziato la necessità di studiare i cambiamenti fisiologici nella dinamica lavorativa, monitorando i diversi fattori di rischio fisici e psicosociali, sottolineando come “una valutazione multidimensionale sia indispensabile per ottenere risultati operativi concreti, grazie all’integrazione dei molteplici elementi che incidono sulla vita lavorativa della persona”.
Lo studio dedicato alla psicologia e al benessere del lavoratore maturo. A seguire, Marcello Nonnis, docente del Dipartimento di pedagogia, psicologia e filosofia ha illustrato lo studio dedicato alla psicologia e al benessere del lavoratore maturo, con l’obiettivo di promuovere e condividere i principi di una cultura della salute lavorativa e organizzativa, analizzando criticità strutturali e possibili soluzioni operative.
“Il punto di vista delle aziende: benessere e prevenzione, prospettive e sfide future”. La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda, che ha coinvolto aziende e parti sociali del settore trasporti sul tema “Il punto di vista delle aziende: benessere e prevenzione, prospettive e sfide future”. Il confronto è stato moderato dal direttore dell`Ufficio programmazione, organizzazione e attività istituzionali della Direzione regionale Inail della Sardegna, Gian Franco Spanu, che, in premessa, ha ricordato come l’obiettivo dell’Istituto sia di porre la persona al centro, nella comprensione e realizzazione del risultato a cui è preposta la stessa organizzazione, immersa nel sociale, che si è trasformata nel tempo da ente tipicamente assicurativo fino alla presa in carico nella riabilitazione dell’infortunato tecnopatico.
Spanu: ”La persona al centro della missione dell’Inail”. Il direttore ha sottolineato, inoltre, come la persona sia centrale nella missione dell’Istituto, per cui i suoi bisogni rappresentano la ragione stessa delle prestazioni erogate, garantendo una tutela più efficace nella prevenzione e nella promozione del benessere lavorativo. Spanu ha aggiunto, infine, che “l’attività di prevenzione è un aspetto fondamentale nella realizzazione della mission dell’Inail. Tutto ciò si realizza attraverso attività di studio, finanziamenti e progetti realizzati nel territorio, i quali attestano un valore aggiunto nell’azione dell’istituto, in quanto realizzati su profili concreti, vicini e con collaborazioni professionali locali. Questo consente un coinvolgimento attivo delle aziende locali, anche al fine di raggiungere obiettivi concreti nella prevenzione e nei risultati”.
FONTE: https://www.inail.it/portale/it/inail-comunica/news/notizia.2025.12.smart-t-2025.html
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