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Data pubblicazione:
14.08.2025
8 agosto, Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo
La ricorrenza è stata istituita nel 2001 in memoria dei 262 minatori, tra cui 136 italiani, che nel 1956 persero la vita nella miniera di Marcinelle. Mattarella: “La Repubblica è grata a tutti i connazionali che hanno recato i valori del lavoro italiano fuori dai confini nazionali, aiutando anche lo sviluppo del proprio Paese” - ROMA – Venerdì 8 agosto, a 69 anni dalla tragedia di Marcinelle, si celebra la ventiquattresima Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita il 1° dicembre 2001 con direttiva del presidente del Consiglio dei ministri in memoria dell’evento drammatico che ha segnato in maniera indelebile la storia del nostro Paese. L’8 agosto del 1956, infatti, 262 minatori trovarono la morte nel terribile incendio che si sviluppò nella miniera di carbone del Bois du Cazier a Marcinelle, un sobborgo operaio di Charleroi in Belgio.
Tra le vittime 136 italiani. Il prezzo pagato dall’Italia fu altissimo, con 136 minatori uccisi, provenienti da diverse regioni. Tra questi, 60 erano abruzzesi, 23 dei quali di Manoppello, un piccolo comune in provincia di Pescara, considerato per questa ragione “Città martire”.
L’obiettivo è tenere alta l’attenzione sulle condizioni del lavoro. Onorare il sacrificio dei lavoratori migranti e promuovere il rispetto dei loro diritti nel mondo, sono le finalità principali della Giornata nazionale. La ricorrenza è celebrata ogni anno attraverso iniziative promosse da enti e istituzioni, a partire dal messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Mattarella: “La tutela dei lavoratori, la lotta contro ogni forma di sfruttamento restano un’urgente necessità”. “I gravi fenomeni in atto in diverse aree del mondo, da quelli climatici, ai conflitti in atto – si legge nel testo inviato dal Quirinale – spingono all’incremento di flussi migratori non volontari, fattori che, spesso, innescano conseguenze con significative ricadute demografiche e sociali, sulle stesse condizioni di lavoro. La tutela dei lavoratori, la lotta contro ogni forma di sfruttamento restano un’urgente necessità, che risponde a princìpi di civiltà, a un dovere universale. Marcinelle, come ogni altro tragico evento che ha segnato la storia dell’emigrazione italiana, evoca il dovere di promuovere la dignità del lavoro in tutte le sue manifestazioni, affinché quanto accaduto non debba ripetersi in futuro”.
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